Lo smart working ha preso piede ed è stato implementato in tutte le aziende italiane con l’arrivo del famigerato C***d19 nel 2020. Le aziende italiane non erano tutte a favore della modalità di lavoro da casa, mentre all’estero era già diffusa da diversi anni.
I ritmi frenetici e incalzanti raggiunti prima di questo stop obbligato, erano arrivati a livelli a mio avviso preoccupanti. Le prestazioni e la produttività erano divenute pane quotidiano e ci si aspettava di ottenere sempre di più da sé stessi alzando costantemente l’asticella. Riempivamo ogni istante della nostra vita in modo che fruttasse esponenzialmente. Durante la settimana ci si dedicava al lavoro da mattina a tarda sera e quando si rientrava al proprio domicilio c’era la famiglia con i vari impegni, le commissioni e magari si inseriva pure un’attività sportiva. I giorni così volavano, con le settimane e con gli anni, senza rendersene troppo conto. Non c’era più tempo per nulla e per cercare di compensare le ore impiegate nella vita professionale con i momenti di vita privata, si riempiva ogni istante con impegni e mansioni varie. Bisognava sfruttare tutti i momenti possibili per avere una vita completa e interessante.
In questo modo non ci siamo accorti di esserci allontanati da noi stessi. È chiaro che non si vuole generalizzare in assoluto, ma è stata sicuramente una tendenza molto diffusa. Parlando con amici e conoscenti, spesse volte i commenti erano “non ho più tempo per nulla”, “non mi posso permettere quasi nemmeno di fermarmi a pensare”, “vivo in una lavatrice”. Interrompere questo meccanismo non è affatto automatico, nonostante possa esistere un sincero desiderio, perché subentrano tanti fattori esterni ai quali siamo legati come la famiglia, gli amici, il lavoro…
Posso dire per esperienza personale che lo smart working ha cambiato la mia visione. Teoricamente si sapeva già da prima, ma sperimentarlo nella pratica è stato fondamentale per poter vivere l’esperienza diretta, quella che poi apre la vera porta della conoscenza e del cambiamento.
Questo periodo è sicuramente difficile e per certi versi triste, perché l’essere umano sta vivendo una profonda crisi dalla quale non si sa come e quando ne uscirà. Ma c’è una cosa importantissima che si può fare, che è guardare le potenzialità di questa situazione.
Lavorando da casa ci si può permettere di alzarsi con calma, di meditare, di fare una buona colazione e poi di iniziare a lavorare con più pace. Durante il giorno, durante la pausa del caffè, si può far partire la lavatrice e magari mettersi anche a cucinare il proprio pranzo prendendosi cura di sé stessi e dei gesti che si compiono frettolosamente per mancanza di tempo. Questi ed altri elementi possono essere visti come regali.
Ogni cambiamento contiene intrinsecamente aspetti positivi e negativi, ma se si concentra l’attenzione sui primi e si sfrutta questa possibilità in maniera cosciente, possiamo migliorare la qualità della nostra vita e abituarci a vivere una realtà più spirituale, inserendo magari dei rituali nella nostra quotidianità che ci permettono di trovare serenità ed equilibrio. È un modo diverso di gestire il proprio tempo e le energie che dobbiamo tarare ogni giorno in base ai compiti e agli impegni che dobbiamo svolgere sia professionali che privati, ma è una meravigliosa esperienza che può migliorare la vita.
Resta il fatto che un equilibrio sarebbe perfetto e quindi poter lavorare da casa alternandolo a giornate in ufficio, ma nel frattempo poter godere e gioire degli istanti che vengono donati.