Vivere il lavoro in armonia significa divenire consapevoli della inevitabile conflittualità che si crea nel mondo delle relazioni umane. Il conflitto, anche se non sempre gradito, è inevitabile, rappresentando quanto necessario affinché, l’idea che noi abbiamo delle cose e degli elementi che occorrono per realizzarla, venga in contatto con l’esperienza.
Il pensiero deve divenire azione, solo in questo modo è possibile realizzare, altrimenti, se il pensiero rimane tale, come per esempio un seme tenuto serrato in una mano, non ci potrà essere il conseguimento presente nei nostri desideri. L’azione stempera le illusioni portandoci nel mondo reale, infatti, sono proprio le illusioni che rendono difficile, se non impossibile, la realizzazione dei nostri intenti, del tipo… ma io credevo? Pensavo di averlo detto o fatto, oppure pensavo che le cose andassero in un altro modo.
Bisogna mettere chiarezza nei nostri intenti, osservando ogni aspetto di ciò che andremo a fare, in ogni caso non saremo perfetti, ma non importa, bisogna rendere il nostro agire il più coerente possibile per poter cogliere il bersaglio che ci siamo posti, o quantomeno, andarci molto vicino. La meditazione ci viene in aiuto in questi frangenti, perché è in grado di fare chiarezza, mettendo in relazione gli effetti con le cause, in poche parole, coerenza.
Vogliamo continuare a vedere attraverso una finestra di casa sulla quale sono presenti macchie che limitano la visione senza desiderare di pulirle rimanendo avvolti dalle nostre illusioni, oppure vogliamo essere responsabili della nostra vita cominciando a pulirle quelle macchie? Meglio la seconda opzione direi, non importa cosa vedremo, non importa se ci piacerà o no, quello che veramente conta è che si creino delle basi reali e concrete, delle fondamenta sulle quali erigere il nostro successo.