Una delle principali fonti di stress è la preoccupazione, attività della mente che tende a portare, per lungo tempo, l’attenzione a ciò che potrebbe accadere.
Preoccupare, in senso figurato, vuol dire: “predisporre una persona a un determinato convincimento o atteggiamento, condizionandone il modo di pensare e di agire”. Quindi le nostre preoccupazioni condizionano il nostro modo di pensare e di agire, proponendoci ostacoli, spesso immaginari, che producono agitazione emotiva e mentale.
Il sistema nervoso fa fatica a distinguere tra ciò che ipotizziamo e ciò che sta realmente accadendo. La preoccupazione produce una sensazione di pericolo che se non viene superata può essere fonte di stress e, come sappiamo, ansia e stress sono nemiche di una buona gestione dei problemi.

Riportiamo alla mente le volte in cui ci siamo preoccupati per qualcosa che poi non si è concretizzato. Quanto abbiamo limitato la nostra azione a causa di quella preoccupazione? Quante cose avremmo potuto fare e magari non abbiamo fatto per eccesso di preoccupazione?

Uno strumento efficace contro la preoccupazione è la meditazione, che aiuta a concentrare la mente nel qui ed ora, nel momento presente dove poniamo le basi per gestire le sfide future.
Inoltre, la condizione meditativa consente alla mente di focalizzarsi sul problema in modo distaccato, senza interferenze emotive e mentali perturbanti, consentendo una visione pragmatica del problema.

Per questi motivi la concentrazione, favorita da meditazioni appropriate, è lo strumento adeguato per non lasciarsi sopraffare dalle preoccupazioni.
Una mente focalizzata, e allo stesso tempo distaccata, ha maggiore capacità di fornire soluzioni.